TERAPIA PRP IN GINECOLOGIA – PRP o Shot (Ringiovanimento genitale)
TERAPIA PRP PER IL RINGIOVANIMENTO GENITALE
Ringiovanimento genitale,Invecchiamento genitale, Ringiovanimento vulvare e vaginale, Ginestetica, Estetica genitali, Correzioni genitali
In ginecologia il PRP costituisce terapia insostituibile per il trattamento di molte patologie e condizioni dell’habitat vulvare e vaginale che contemplano: secchezza, prurito, bruciore, lichen scleroatrofico.
Inoltre il PRP ha un razionale terapeutico anche nella ginecologia estetica, qualora si voglia effettuare un ringiovanimento genitale femminile, in caso di menopausa precoce o fisiologica. Il PRP grazie all’azione dei fattori di crescita contenuti nei granuli piastrinici è in grado di stimolare le cellule staminali delle mucose vulvari e vaginale.
L’infiltrazione di sostanze rivitalizzanti, consente, sia di migliorare l’aspetto esteriore della vulva (grandi labbra) dal punto di vista del tono e trofismo, sia di ridurre sensibilmente secchezza vaginale e disturbi correlati (bruciore, prurito, dispareunia, cioè dolore durante i rapporti sessuali).
Per quali pazienti è indicato?
Il ringiovanimento vulvo-vaginale è indicato sia per donne in età fertile che presentano grandi labbra ipotrofiche (assottigliate), ipotoniche e con scarso turgore e che desiderano, quindi, migliorare l’estetica della vulva, sia per donne in peri- o post-menopausa che lamentano secchezza vaginale e difficoltà durante i rapporti sessuali.
Da quali fattori è causato questo tipo di invecchiamento vulvo-vaginale?
L’eziologia è generalmente multifattoriale ed i principale fattori implicati sono:
In che cosa consiste in pratica questo trattamento?
Dopo aver applicato sulle grandi e piccole labbra una crema anestetica, si procede all’infiltrazione mediante un ago sottilissimo (30G) nel derma delle grandi e piccole labbra di sostanze rivitalizzanti.
Il protocollo da noi utilizzato prevede una seduta preliminare di PRP (Platelet Rich Plasma), cioè infiltrazione di plasma autologo (prelevato dalla stessa paziente) ricco di piastrine, e successive infiltrazioni di un cocktail di genisteina, resveratrolo e mannitolo.
Qual è il meccanismo d’azione delle sostanze impiegate in questo trattamento?
Le piastrine liberano dei fattori di crescita (in particolare il PDGF, Platelet Derived Growth Factor) che promuovono la neosintesi di collagene, elastina ed acido ialuronico da parte dei fibroblasti, ed in questo modo stimolano ed accelerano il naturale processo di rinnovamento della cute vulvare e ne migliorano tono e trofismo.
La genisteina è un fitoestrogeno isoflavone estratto dai semi di soia che mima l’azione degli estrogeni su cute e mucosa vulvo-vaginali, quindi contribuisce a mantenere un adeguato spessore dell’epidermide, stimolando la proliferazione dei cheratinociti, preserva una buona vascolarizzazione locale, promuove la produzione di collagene ed elastina e ne inibisce la degradazione.
Il resveratrolo è un fenolo presente negli acini d’uva dotato di spiccate proprietà antiossidanti, cioè è in grado di neutralizzare i radicali liberi, molecole instabili che alterano e danneggiano la struttura molecolare di collagene, elastina ed acido ialuronico, determinando il progressivo invecchiamento della pelle. Gli antiossidanti, come il resveratrolo, inibiscono quindi i processi di deterioramento ed invecchiamento del derma.
Quante sedute sono previste e quanto tempo deve passare tra una seduta e l’altra?
Il nostro protocollo prevede 5 sedute, la prima di PRP e le successive con il cocktail di genisteina, resveratrolo e mannitolo, a distanza di 15-20 giorni l’una dall’altra. Inoltre, alle pazienti viene consegnato un roll-on contenente le stesse sostanze del cocktail, da applicare quotidianamente sulla vulva durante tutto il periodo del trattamento. A seconda del caso specifico, può anche essere consigliata dal medico una supplementazione con un integratore da assumere per via orale a base di genisteina.
Sono dolorose le iniezioni?
No. Prima di procedere con le iniezioni vere e proprie, si applica sulla vulva un impacco di crema anestetica in occlusione da tenere in posa per circa 30 minuti. In questo modo è possibile ottenere un’ottima anestesia della zona da trattare.